Collegio del Tridente

Il Collegio del Tridente, che fa parte dei “nuovi collegi”, è il più ampio del complesso e contiene più di 350 alloggi. Il Collegio accoglie importanti servizi: la grande mensa, alcune aule per conferenze, uno spazio teatrale, un bar e un ampio parcheggio sotterraneo. Tutti i servizi sono inseriti in un’unica complessa struttura, con una piazza che funge da proscenio. Gli alloggi sono contenuti nei tre bracci, che seguono perpendicolarmente l’andamento della collina.

Il Collegio del Tridente si raggiunge in macchina oppure scendendo da uno dei percorsi interni del Colle. L’impianto organizzativo si compone di cinque blocchi. Dall’alto della collina il polo di attrazione di tutto l’insieme architettonico risulta l’organismo a emiciclo, sebbene parzialmente nascosto dal verde che lo circonda. Tale struttura, contenente sei aule (tra cui la sala per conferenze detta Aula Rossa), segue la morfologia di un anfiteatro. È il sistema di copertura a conferirle questo aspetto; essa infatti riecheggia, nella sequenza dei lucernari, le gradinate delle sale interne. L’accesso alle aule si raggiunge seguendo i percorsi esterni che si concludono nel camminamento in alto. Da qui è possibile osservare lo scenario collinare che a poco a poco si rivela mentre si procede.
Funge da proscenio di questo particolare organismo la piazza. Essa è parte della copertura della mensa disposta ad una quota inferiore e illuminata dal sistema semicircolare di lucernari ricavato nella piazza stessa. La mensa è un grande vano che occupa anche lo spazio sotto le aule; il rapporto con queste ultime è definito da altri lucernari collocati lateralmente alle scale esterne e da una vetrata continua lungo il perimetro semicircolare. Il piano sotto il ristorante accoglie un garage per 90 posti-auto, le officine e i depositi.
La struttura ortogonale, adiacente alla piazza, da cui si accede agli alloggi, contiene su più piani: gli spazi di soggiorno, il bar e, al livello più alto, dove è l’ingresso principale, le sale di lettura e uno spazio teatrale. Quest’ultimo risulta particolarmente interessante: costruito in cemento, più destinato a performance o a piccoli concerti che a uno spettacolo vero e proprio, si innesta tra due piani. La luce, bloccata nel piano inferiore dalle pareti in cemento, arriva molto intensa dalle vetrate del piano del ballatoio superiore, lasciando nella penombra tutta la zona sottostante. Lo spazio è concepito in maniera simmetrica: la linea immaginaria di divisione è data dall’interruzione della gradinata per il pubblico. Le due parti una volta individuata la linea di separazione, si spingono una in altezza e l’altra in profondità. Tale simmetria è percepibile soprattutto dal disegno assonometrico che non dalla realtà. Infatti dal piano del palcoscenico, le gradinate appaiono continue e lo spazio all’apice non è pienamente visi-bile nella sua estensione; anzi, il tutto appare come un normale auditorium a gradoni. Delle scale laterali conducono al ballatoio del piano superiore da cui ci si può affacciare e vedere da ogni punto e nella sua interezza lo spazio sottostante. Altre tre scale, a chiocciola, servono i vari livelli; sono contenute in tre cilindri (visibili anche dall’esterno) appesi a una forcella in alto sostenuta da pilastri centrali ai quali si avvolgono le rampe.
Gli ambienti distribuiti nel piano inferiore a quello del teatro e degli spazi di soggiorno, si affacciano su un patio interno. Da qui partono i tre rami residenziali che digradano verso valle in tre differenti direzioni, assecondando la pendenza della collina. Gli alloggi (in tutto 352) sono suddivisi in unità di 8 stanze, collocate sui due lati dei tre percorsi coperti («strade interne»). Ogni unità è provvista di un ambiente di soggiorno a due livelli e una cucina in comune. La cucina si affaccia su una terrazza che è anche la copertura dell’unità successiva. Scale e percorsi esterni collegano tra loro le terrazze a gradoni.



